Il Benessere Equo e Sostenibile (BES) non è altro che un progetto proposto e portato avanti dall’Istat, al fine di avere una visione chiara e dettagliata della qualità di vita dei singoli cittadini, in maniera congiunta ad attività economiche, sostenibilità e disuguaglianze; tutto ciò è stato realizzato solo tramite l’aiuto da parte dei rappresentanti delle società civili e delle varie parti sociali.
Questo progetto è stato e tutt’ora viene portato avanti a partire dal 2013, periodo in cui è partita ufficialmente la possibilità di visualizzare annualmente gli indicatori riguardanti i campi prima descritti, così che il Paese sia cosciente dei propri punti di forza e di debolezza, in maniera tale da poter migliorare quest’ultimi e, di conseguenza, la vita di ogni cittadino, mediante la proposta ed esecuzione di nuove leggi e politiche sociali.
Nel 2016, oltretutto, il BES ha fatto un enorme passo in avanti, ossia quello di entrare a far parte delle politiche e della programmazione in campo economico, mediante documenti di politica e finanza come indicatori decisivi.
Ogni anno, nel mese di Febbraio, il Parlamento si riunisce per discutere riguardo il BES e gli indicatori da esso manifestati, così da poter agire nel caso in cui alcune politiche sociali non vadano più bene e siano da rinnovare o cambiare completamente.
Il BES viene caratterizzato da 12 dimensioni, ognuno dei quali espone un determinato campo d’interesse all’interno di una società civile:
- salute;
- istruzione e formazione;
- lavoro e conciliazione tempi di vita;
- benessere economico;
- relazioni sociali;
- politica e istituzioni;
- sicurezza;
- benessere soggettivo;
- paesaggio e patrimonio culturale;
- ambiente;
- ricerca e innovazione;
- qualità dei servizi,
Queste dimensioni sono divise, a loro volta, in ben 130 indicatori.
Uno dei motivi per cui sono stati introdotti questi indicatori e, in maniera congiunta, il BES, è il fatto che il benessere e progresso di un Paese non sono possibili da individuare unicamente con indici quali il PIL (Prodotto Interno Lordo), tanto è vero che il BES, a livello internazionale, è andato ad esprimersi e confluire in organizzazioni quali l’ONU, l’UE e l’OCSE.
Grazie al successo riscosso da questo tipo di azioni, l’Associazione nazionale dei comuni italiani ha decretato l’istituzione del UrBES, ossia un progetto di benessere equo e sostenibile che vada a tenere conto della realtà, ma non a livello nazionale e/o internazionale, bensì quella territoriale e che, alla fine, va a comporre l’intero quadro di successo e progresso sia del progetto stesso sia dell’intera società.
Il 25 Settembre 2015, oltretutto, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di adottare un’Agenda del 2030 per lo sviluppo sostenibile, al fine di vedere il progresso e benessere (o meno) mondiale raggiunto nell’arco di 15 anni; l’anno dopo (rispetto al 2015), quindi, la Commissione Europea ha ideato il “le prossime tappe per un futuro europeo sostenibile”, in maniera tale da mostrare il contributo annuale dato dall’UE nel progetto BES a lungo termine.
Nel 2019, invece, è stato pubblicato il “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030”, basato sulle strategie da applicare per attuare una transizione verso il benessere e sostenibilità, sia ambientale che umano, senza disuguaglianze, con un passaggio di economia da lineare a circolare, con lo sfruttamento di energie rinnovabili e un maggior equilibrio nel nostro sistema alimentare (per un aumento sostanziale della quantità di persone in salute e non affette da patologie come l’obesità).
In Italia, in particolare, è stata approvata la “Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile”, per delineare le principali strategie da applicare in campo sociale, ambientale ed economico all’interno del nostro Paese; quest’iniziata è soggetta ad una revisione triennale da parte del Governo, al fine di rielaborare gli obiettivi nazionali per quanto riguarda 5 aree (le 5 P): Pianeta; Persone; Pace; Prosperità; Partnership.
Per quanto riguarda il Parlamento italiano, quest’ultimo ha decretato che fosse la Commissione Affari Esteri ha deliberare in materia di indagini conoscitive per l’attuazione dell’Agenda 2030.
Infine, possiamo dire che, nonostante tutte le difficoltà sociali a cui un Paese va incontro quotidianamente, è molto importante l’impegno che ogni singolo cittadino pone nel rispetto di se stesso, del prossimo e dell’ambiente che lo circonda.
Lascia un commento